L'Ungheria vieta il Pride, migliaia protestano

L'Ungheria ha approvato una nuova legge che vieta la marcia annuale del Pride, scatenando proteste di massa a Budapest. Il partito Fidesz del primo ministro Viktor Orbán ha fatto passare la legislazione con un processo accelerato, sostenendo che eventi di questo tipo potrebbero essere dannosi per i bambini.
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Migliaia di manifestanti si sono radunati davanti al parlamento prima di marciare verso il Ponte Margherita, scandendo slogan come "L'assemblea è un diritto fondamentale" e scontrandosi con la polizia. In parlamento, i membri dell'opposizione hanno inscenato una protesta accesa, accendendo fumogeni e distribuendo foto manipolate di Orbán e del presidente russo Vladimir Putin che si baciano.

La nuova legge criminalizza la partecipazione a eventi che violano la controversa legislazione ungherese sulla "protezione dei minori", che vieta qualsiasi rappresentazione LGBTQ+ ai minori. I partecipanti rischiano multe fino a 200.000 fiorini (€546) e le autorità possono utilizzare la tecnologia di riconoscimento facciale per identificarli.

Gli organizzatori del Pride definiscono questa legge un tentativo di silenziare la comunità LGBTQ+ e hanno promesso di proseguire con la marcia nonostante il divieto. Un numero crescente di ungheresi sta mostrando il proprio sostegno, con molti che affermano di voler partecipare al Pride per la prima volta quest'anno.

Orbán, che si allinea a Putin e Trump, continua a rafforzare le restrizioni contro le minoranze e i media indipendenti. La Commissione Europea ha già intentato una causa contro l'Ungheria per le precedenti leggi anti-LGBTQ+, e questa ultima mossa dovrebbe intensificare ulteriormente le tensioni con l'UE.

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